COME REVOCARE L’AVVOCATO
Non sei soddisfatto del tuo avvocato; gli hai dato l’incarico di difenderti ma questi non ha ancora fatto nulla e la pratica giace da mesi sulla sua scrivania?
Cambiare avvocato è una tua scelta. Puoi revocare l’avvocato in qualsiasi momento e senza forme particolari.
IL CONTRATTO DI MANDATO
Con il contratto di mandato il mandatario si obbliga a compiere uno o più atti giuridici per conto del mandante. L’assistito, quindi, informato dal legale circa le modalità di azione, le strategie difensive approntate ed il costo, si affida all’operato del professionista.
Il vincolo di mandato tra avvocato e cliente si può formare verbalmente, per iscritto ovvero con comportamenti concludenti (ad esempio, con la consegna della documentazione al legale).
Da ciò ne consegue che la firma che va obbligatoriamente apposta sulla procura processuale serve non già per formalizzare il contratto tra avvocato e cliente che, come detto, si è formato in un momento anteriore – con il conferimento dell’incarico (per iscritto o verbale) al professionista – bensì ha la funzione di far ricadere sul cliente gli effetti giuridici del processo e della sentenza.
Ma cosa succede quando il rapporto viene meno? Come può il cliente revocare l’avvocato quando ha deciso di non affidarsi più all’operato del professionista?
COS’È LA REVOCA?
Il codice deontologico forense mette in evidenza come la fiducia reciproca rappresenti l’elemento cardine del rapporto giuridico con l’assistito e, come tale, in mancanza, la sua prosecuzione è pressoché impossibile.
In costanza di rapporto, qualora il cliente non sia soddisfatto dell’attività svolta dal professionista, può decidere di revocarlo.
La revoca può essere presentata in qualsiasi momento, sia prima del giudizio che in corso di causa, senza che da ciò ne conseguano pregiudizi o oneri aggiuntivi per il cliente.
PERCHÉ REVOCARE L’AVVOCATO?
I motivi che spingono il cliente a revocare l’incarico al proprio legale possono essere molteplici e disparati.
Ciò che più conta, però, è l’assenza in capo al cliente dell’obbligo di motivare e giustificare la propria scelta all’avvocato.
COME FARE PER CAMBIARE AVVOCATO?
Innanzitutto, il cliente deve comunicare la propria decisione all’avvocato.
La comunicazione può avvenire verbalmente ovvero per iscritto a mezzo PEC, fax o raccomandata.
In entrambi i casi il cliente non deve dare né preavviso né motivazione della revoca all’avvocato.
A questo punto, preso atto della decisione del cliente, l’avvocato deve:
- consegnare al cliente una comunicazione scritta circa lo status della pratica;
- restituire tutta la documentazione a suo tempo consegnatagli dal cliente;
- consegnare al cliente copia di tutti gli atti processuali scritti in suo nome.
In ogni caso, l’avvocato non può subordinare l’abbandono della difesa e/o la riconsegna del fascicolo al pagamento del proprio onorario: questa prestazione economica, infatti, anche se non adempiuta, non può andare a comprimere il più importante diritto alla difesa tutelato dalla Costituzione.
Resta fermo il fatto che, di tale documentazione l’avvocato può conservarne una copia, anche contro la volontà del cliente, al solo scopo di liquidare la propria parcella e, comunque, non oltre l’avvenuto pagamento.
È infatti obbligo del cliente corrispondere all’avvocato gli onorari maturati.
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